Monte Crammont (Tête di Grand Mont) - (2737 m) - Valle di La Thuile - (IT)

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Lasciata l'auto nel piccolo parcheggio del villaggio di Torrent, prendere sulla destra (freccia gialla sullo spigolo di una casa) il sentiero che passa in mezzo alle case. Dopo poco si incontra sulla sinistra il sentiero (contrassegnato dai numeri 3-6) che si inoltra nel bosco di latifoglie. Si giunge alle baite di Quiedroz Desot, si lascia a destra il sentiero (6) e si proseguea sinistra sul sentiero (3) fino alle baite di Chamossin (1564m); e proseguendo a sinistra si incontra poco dopo la strada (asfaltata) che sale da poco prima di Torrent (divieto) verso l'alpeggio di Chanton. Svoltiamo a destra e qualche metro dopo, sulla sinistra, ritroviamo il nostro sentiero; incrociamo nuovamente la strada, ma proseguiamo sul ritrovato sentiero nel bosco di larici. Arriviamo all'alpeggio di Chanton a quota 1.823 m. Qui termina il bosco per far spazio ad ampi pascoli. Proseguiamo lungo la strada poderale (asfaltata) che diventa sterrata dall’alpeggio di Miallay. Dopo alcuni tornanti troviamo una palina sulla destra. Qui è possibile scegliere due percorsi: proseguire a destra sul sentiero (3) oppure continuare ancora sulla poderale sul segnavia (3A). Decidiamo di fare il giro salire dal sentiero (3) e scendere dal sentiero (3A).
Proseguiamo quindi sul (3) che ci porta prima al Mont de Nona (bel panorama, se non fosse stato guastato dalle nuvole) e poi percorrendo per intero il lungo crinale su ampie praterie fino in vetta del Crammont (considerare 1h30'-2h dal Mont de Nona). Qui il sentiero si fa più ripido e più faticoso.
A quota 2500 m circa si incrocia il segnavia (3A) (palina solitaria) che arriva da Plan Praz.
Eccoci quindi giunti in vetta, passando dall'anticima dove troviamo la statua di una Madonna. Dalla statua occorre camminare per cinquanta metri, raggiungendo così la cima escursionistica, dove è posta la tavola orientativa.
La vera cima del Crammont è ancora cento metri più in là, in direzione sud-ovest, difesa da una cresta fatta di passaggi alpinistici, magari non eccelsi, ma fuori portata per il camminatore. Chi vuol cimentarsi sappia che in pochi passi si trova sospeso sopra le voragini che sprofondano lungo i due versanti. Veramente esposto quello in direzione La Thuile. Sono circa 500 metri di salto: in basso, ben visibili, i lontani prati del vallone sottostante la parete. Oggi il magnifico panorama è un Optional a causa delle nuvole ma speriamo che le nuvole si diradino un po’ per concederci un di quel magnifico panorama che questo balcone può offrire. Mangiamo. Inizia a nevischiare. Decidiamo discendere. La discesa può avvenire attraverso lo stesso itinerario di salita oppure, al bivio sotto il Crammont (2500 m - palina) prendere a destra il sentiero (3A), che porta su comodo sentiero all'alpe Plan Praz (noi scegliamo questa via) e da qui al sentiero dell’itinerario di salita.



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Tête Blanche de By (3418 m) - Rifugio F. Chiarella all'Amianthe (2979 m) - Valle di Ollomont - (IT)

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Partiamo da Torino, sono circa le 5 del mattino, alla volta di Ollomont, una valle laterale della Valpelline (Val d’Aosta), per la precisione verso la frazione di Glassier.

Sono le 6:45, il sole deve ancora sorgere. Accendiamo le lampade e ci prepariamo sperando che la luce dell’alba ci accompagni già dai primi passi. Tutto ciò non accade. Con le nostra pile acese partiamo alla volta della Conca di By. Dopo circa un’ora e, con la luce dell’alba , raggiungiamo la vasta conca di By.
Superato un primo alpeggio, percorriamo un breve tratto lungo l'interpoderale, quindi svoltiamo a destra, in direzione di un primo ampio anfiteatro erboso. Il sentiero, dopo essere penetrato a lungo nella profonda conca, va verso NE, oltrepassando un gruppo di baite di recente ricostruzione, quindi transita ai piedi della grande testa rocciosa, denominata Punta Ratti, sostenuta dall'Arête de la Grande Maison, il cui prolungamento orografico separa il bacino dell'Amiante dalla detritica cupola della Tête Blanche.
Aggirata completamente la base rocciosa della Punta Ratti, il sentiero, sempre erboso, si inerpica su di un muro verde il cui limite superiore è una parete di sfasciumi. Qui si incomincia a accumulare nelle gambe metri di dislivello con maggior fatica, anche se i primi frutti dell'investimento danno morale: splendida visuale sui Molari di Valsorey e prima avvisaglia della calotta ghiacciata del Mont Velan. Il lago di By e la Conca sono sempre più distanti ...
(Nella parte in ombra si iniziano a incontrare le prime chiazze di neve/ verglace che rendono la gita gita più interessante ma anche più preoccupante pensando al passaggio chiave  sulla Arête de la Grande Maison).
Quando l'erba lascia il posto ai primi sfasciumi significa che siamo ormai nei paraggi del passaggio attrezzato che porta al rifugio Amiante/Chiarella curioso distaccamento di un CAI “marittimo”(CAI sezione di Chiavari). Questo breve tratto, servito da una corda metallica, non rappresenta nè difficoltà aggiuntiva, nè un pericolo (tratto al sole e ben asciutto). Si può procedere percorrendo in pieno relax gli ultimi metri per il rifugio (2.979m., 4h00min) . Guardando verso la parete e la cima si vedono grosse chiazze di neve. Facciamo una piccola sosta.
Dopo un piccolo spuntino ripartiamo seguendo le tracce e gli ometti che portano alla punta. Ora  che siamo giunti su questa specie di suolo lunare, guardando verso la Tête Blanche, prendiamo come riferimento il lungo salto roccioso che delimita la semisfera orientale dell'altopiano di Amiante. La neve sul nostro cammino inizia ad aumentare fino a farci indossare i ramponi. Siamo sul passaggio chiave. Più che un passaggio troviamo un muro che precipita per più di cento metri. Proviamo a passare ma la stanchezza psicologica e la neve marcia che abbiamo trovato durante gli ultimi metri di salita ci fanno pensare che è meglio rinunciare e andare a goderci questa frizzane giornata autunnale nell’ormai chiuso Rifugio Amiante. Dopo un lauto pranzo e le foto di rito iniziamo a scendere con un po’ di rammarico per la gita non completata ma principalmente per lasciare un balcone sulle Alpi così bello.
Grazie ad Alberto per la bella gita fatta insieme.


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