110° anniversario della nascita di Antoine de Saint-Exupèry

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Oggi ricorre il 110° anniversario dalla nascita dello scrittore Antoine de Saint-Exupèry, nato esattamenteo 110 anni fa a Lione e deceduto nel Mar Tirreno il 31 luglio 1944. Ma chi è esattamente Antoine de Saint-Exupéry?
Antoine de Saint-Exupéry è stato uno scrittore e aviatore francese e la sua morte, avvenuta in volo nei cieli della Corsica sul finire della Seconda guerra mondiale, era rimasta per molti versi misteriosa, finché non venne localizzato e recuperato il relitto del suo aereo colpito da un caccia tedesco nel mare antistante la costa marsigliese.


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IDROGENO DAL SOLE E DALL’ACQUA AL RIFUGIO AI CADUTI DELL’ADAMELLO

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Buone nuove sul fronte della produzione di energia da fonti rinnovabili, valida alternativa all’uso dei combustibili fossili. Presto il rifugio Ai caduti dell’Adamello – luogo particolarmente carico di memorie e caro a trentini – potrà produrre idrogeno dal sole e dall’acqua, sfruttando le capacità del suo impianto fotovoltaico. Il tutto a oltre 3.000 metri di altezza, cioè a condizioni ottimali per lo sfruttamento dell’energia solare.


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21 RIFUGI TRENTINI SI QUALIFICANO ESCURSIONISTICI

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21 rifugi del Trentino aggiornano lo status di “rifugio alpino” a quello di “rifugio escursionistico“. Il provvedimento assunto dalla Provincia Autonoma di Trento è in attuazione delle modifiche alla legge provinciale che regola il patrimonio alpinistico varate nel 2008 e nel 2009, che hanno introdotto una più chiara differenziazione tra rifugio alpino ed escursionistico, con un’attenzione particolare alle aspettative dell’utenza e alle sinergie fra una tipologia di struttura ricettiva e l’altra.


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“LEGNI”, OPERE DI ADOLF VALLAZZA

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Il Museo Nazionale della Montagna (TO) ospita dal 16 aprilea 26 settembre 2010 la mostra “Legni” di Adolf Vallazza.
La mostra viene proposta in occasione dell’ottacinquesimo compleanno, che coincide con i sessant’anni di attività, del grande artista gardenese di Ortisei. Un’incursione nel mondo della scultura contemporanea, accompagnati dalla mano sapiente di un artista che proviene dalla montagna e che trova la propria ispirazione proprio in quell’ambiente e nel materiale che più lo caratterizza: il legno.
Vecchi legni che, come scrive Tonino Guerra, «sono stati leccati da bestie solitarie e hanno sentito la voce della neve e del vento, adesso hanno preso l’impronta di un uomo che gli ha cambiato vita senza togliergli di dosso la storia che hanno e tutto il silenzio delle montagne».
Adolf in jungle” è il titolo un po’ irriverente che Craig Richards ha associato alle fotografie scattate a Adolf Vallazza nel suo studio a Ortisei. Una giungla di legni, recuperati dalle demolizioni di vecchi edifici, riportati a nuova vita in una dimensione contemporanea.
Fonte: Museo Nazionale della Montagna


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"SULLA VALIGIA DELLA MONTAGNA”

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Da venerdì 11 giugno a domenica 10 ottobre 2010, Museo Nazionale della Montagna a Torino: mostra “Sulla valigia della montagna. Etichette di alberghi 1890-1960“.
Una selezione degli esempi più interessanti e più significativi per comprendere un fenomeno che si è inesorabilmente concluso negli anni Sessanta del XX secolo. Una parte dei cambiamenti sociali, dell’evoluzione del turismo è stata incollata sulle valigie. Si tratta di etichette che, diventate status symbol, definivano immediatamente aspirazioni e possibilità del proprietario della valigia. Chi poteva sfoggiare il nome del grande hotel difficilmente si riconosceva con chi presentava il modesto albergo o la piccola pensione.


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Punta Tre Chiosis (3080 m) - Valle Varaita - (IT)

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La Punta Tre Chiosis rappresenta il punto culminante della cresta secondaria che, diramandosi dal Monte Losetta, scende con prevalente direzione S a separare il Vallone di Vallanta ad E dai Valloni di Soustra, Tre Chiosis e Savaresch ad O: straordinario è il colpo d’occhio che si ha durante tutta la gita sul vicinissimo versante occidentale del Gruppo del Monviso. La vetta è costituita da un ampio cocuzzolo di detriti, terra e qualche roccia affiorante con un ometto di pietre alto poco più di un metro.

La partenza è dalla frazione Genziana di Pontechianale, ove ci si può eventualmente appoggiare al rifugio Savigliano. Da qui, seguendo la strada sterrata di servizio che risale il vallone di Savaresch tra ampie zone prative e piccole zone boschive, si raggiunge la stazione di arrivo della seggiovia Tre Chiosis, inattiva dal 2004.
Di qui risaliamo i ripidi pendii erbosi utilizzando le piste degli impianti fino ad incrociare la Cresta Savaresch.
Facciamo un piccolo spuntino prima di percorrere la lunga cresta.
Il sentiero prosegue in leggera salita per vaste distese erbose, aggira a sinistra un cocuzzolo tagliando un pendio di sfasciumi. Proseguire ancora a sinistra della cresta (a tratti erbosa ed a tratti ancora nevosa), avendo di fronte l’alto Vallone Savaresch dominato dalla Punta Tre Chiosis. Passato il rilievo si tocca il filo di cresta: qui lo sguardo spazia sulla parte terminale del Vallone di Vallanta con i due rifugi (Vallanta e Gagliardone) circondati dalla Punta Gastaldi, dal Visolotto e Viso di Vallanta. Il sentiero procede sempre sul versante occidentale dello spartiacque, passa una zona di rocce affioranti e taglia con una lunga diagonale dei modesti pendii erbosi e nevosi; superato un colletto riprende a salire .
L'ultimo pendio è nevoso, saliamo per la massima pendenza direttamente in vetta. 



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L’abito non fa l’Alpinista

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Fa un gran freddo e devo ancora finire di spalare un buon mezzo metro di neve su tutta la lunga carrareccia che conduce alla strada principale. Questo è il secondo inverno consecutivo che si dimostra in tutta la sua grandezza, considerando gli ultimi dieci anni. Le mani mi dolgono. Ho scalato molti giorni di fila, per lavorare ad un nuovo libro e sono ricoperto di calli. Un tempo lo consideravo un vanto, oggi più che altro una protezione, peraltro fastidiosa per chi mi stringe la mano.


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Droga, Meloni: “Pugno duro, la trasgressione è non farsi”

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Viaggio del Giornale.it nel mondo giovanile in occasione del lancio del romanzo inchiesta Unhappy hour. Il ministro accusa i cattivi maestri e la sottocultura post-sessantottina: “La vera trasgressione è mettere davanti a tutto l’autonomia del pensiero libero” di Andrea Indini
Roma – Dito puntato contro “quei cattivi maestri che dal cinema, dalla televisione, dalla musica, bombardano incessantemente i giovani con messaggi fuorvianti”. Ma non solo. Anche la sottocultura post-sessantottina, rea di aver propinato “un’assurda teoria secondo cui a fianco delle droghe che fanno male ci sarebbero quelle innocue”. Il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, non fa sconti e si fa baluardo per la tolleranza zera all’abuso di stupefacenti e alcolici. “La scuola, la famiglia, la società – spiega il ministro – hanno colpe solo se, per indifferenza o disimpegno, abdicano al loro ruolo educativo nei confronti dei giovani”. Da qui l’impegno per una campagna per sensibilizzare i giovani e combattere un fenomeno – quello dello sballo – che sta distruggendo troppe vite.


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OLTRE IL PIL E PER L’AMBIENTE IL BHUTAN SCEGLIE LA FELICITA’

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C’è un piccolo stato himalayano, il Bhutan, dove il rispetto, la cura e l’amore per l’ambiente montano non viene inteso solo come un dovere civico, ma come una reale componente della “felicità nazionale“. Questo piccolo paese ha infatti adottato uno modello di sviluppo economico che è un esempio illuminato per una zona che, come spesso si sente relativamente all’Himalaya, presenta importanti problemi di gestione sia economica che ambientale.
Da tempo si dice che il Pil-Prodotto interno lordo, indicatore che misura il valore dei beni e dei servizi prodotti da un paese, non dovrebbe essere assunto come l’unico o il principale indicatore dello sviluppo economico. Il Bhutan, che solo nel 2008 si è dato per la prima volta un governo eletto dal popolo, ha tradotto queste critiche in realtà, sostituendo al Pil (Gdp nei paesi anglosassoni) laGross National Happiness (Gnh), ovvero la Felicità nazionale lorda.


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UMBERTO MARTINI E’ IL NUOVO PRESIDENTE GENERALE DEL CLUB ALPINO ITALIANO

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Umberto Martini è il nuovo Presidente Generale del Club Alpino Italiano.
Lavorerò con il mio stile in continuità con la Presidenza che oggi termina il suo mandato. Consulterò chi ha lavorato prima di me perché ogni competenza è per me un valore aggiunto. Voglio ricordare che 31 anni fa, sul lago di Garda, a Gardone, ci fu la mia prima assemblea da Presidente di Sezione e qui accolgo oggi la mia elezione alla Presidenza Generale. Spero di contribuire con la mia visione a proseguire la missione del Sodalizio e alla promozione dei valori che lo sottendono nella sua opere di sentinella della montagna”.


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Tresenta (3609 m)/Colle di Moncorvè (3294 m) - Valle Savaranche - (IT)

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Eccoci qua all'alba ... ops volevo dire al tramonto di venerdì 28.05.2010 pronti per una nuova avventura in Montagna. Il nostro obbiettivo questa volta e' la Tresenta ( 3607 m) bella piramide rocciosa/nevosa sita in quel della Valsavarenche nel cuore del Parco del Gran Paradiso.  E così alle 20 circa di una serata non proprio limpidissima ma comunque piacevole ci incamminiamo verso il Rifugio Vittorio Emanuele (2732 m) dove passeremo la notte prima del tentativo alla nostra cima. Raggiungiamo la nostra prima meta alle 21.30 circa, quando la notte, comunque rischiarata dalla luna piena, comincia a fare capolino.  Un superminestrone per recuperare i liquidi perduti durante la salita e poi una sana ronfata prima della levataccia.


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