IL MIO K2: MAGNIFICO, POTENTE, PERICOLOSO Intervista a Gerlinde Kaltenbrunner

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Campo Tures (BZ), 9 settembre 2010 – Ad incontrarla di persona è una figura così delicata che non la diresti una donna adatta ad affrontare gli 8.000 himalayani, quelle montagne affascinanti e mostruose che hanno messo a dura prova tanti uomini duri e tenaci…
Eppure Gerlinde Kaltenbrunner – nata nel 1970 – ad oggi ha salito ben 13 dei 14 ottomila. Le manca ancora il K2, forse il più difficile, la montagna che in questi giorni è in testa alle cronache per la vicenda di Christian Stangl, ma che agli inizi di agosto lo è stata purtroppo per l’ultima spedizione di Gerlinde, durante la quale ha perso la vita l’alpinista svedese Fredrik Ericsson che con lei stava tentando l’attacco alla cima.
Dopo quello del 2007, e i due del 2009, era il suo quarto tentativo di conquistare questa cima: con lei abbiamo parlato del suo rapporto con questa montagna, della vicenda di Stangl, ma anche dell’attenzione che riserva alle problematiche economiche e sociali del Pakistan…



Intervista di Andrea Bianchi, nell’ambito dele BergWochen di Hans Kammerlander.

tratto da: Mountain Blog in Alpinismo,Spedizioni — 12 settembre, 2010 

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