Punta Parrot (4436 m) – Valle di Gressoney (IT)

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Per la seconda escursione “glaciale” dell’estate 2010 il nostro obbiettivo è la Punta Parrot (4436 m) splendida piramide nevosa in quel del Monte Rosa. Abbiamo solo letto qualche recensione sulle possibili vie di salita ma non abbiamo ancora un’idea precisa del nostro itinerario, siamo solo diciamo preparati psicologicamente a dover camminare a “cavallo del cielo”.
E così venerdì 09.07 eccoci all’arrivo della funivia di Punta Indren pronti con tutta calma a dirigerci verso la Capanna Gnifetti dove pernotteremo. In circa due ore raggiungiamo la nostra meta – è una splendida giornata di sole – e così passiamo le ultime ore del pomeriggio ”svaccati” sulle panche del rifugio a prendere il sole, pasteggiare con prelibate crostate e soprattutto bere litri e litri…………. di acqua che torneranno a farci compagnia durante la notte – alias frequenti visite ai peraltro “panoramicissimi” servizi della Capanna.  Arriva così presto ora di cena e … che cena !  Scelta tra lasagne , vari tipi di pasta e secondi di tutto rispetto come pollo ai peperoni piuttosto che polenta e spezzatino! Tempo di fare due chiacchiere e l’abbiocco prende il sopravvento - una lunga dormita è il toccasana per essere pronti a raggiungere la nostra cima l’indomani.  Sabato 10 la sveglia suona alle 4.00, abbondante colazione, ”cauta” vestitura (si sa con il sonno e il buio, il rischio di un a tete a tete con ramponi e piccozza e sempre in agguato) e si parte …  Alle 8.00 siamo al Colle del Lys - dove il mal di testa è di casa -  ma incredibile ma vero basta allontanarsi di qualche centinaio di metri e magicamente scompare. Siamo all’attacco della Punta Parrot – abbiamo infatti deciso di salire dal Colle Sesia per poi ” fifa permettendo” scendere al colle delle Piode .  La via è abbastanza ripida ma fattibile , in 20 minuti circa siamo in cresta e… qui comincia il bello! Dapprima si cammina in salita qualche metro sotto le enormi cornici della cresta che via, via si fa più affilata fino a ritrovarsi appunto a “cavallo del cielo “! Siamo in vetta  ce ne accorgiamo perché ormai non c’è più niente da salire … si continua in piano ancora per un po’ e poi si inizia a scendere sempre su filo di cresta facendosi da parte ogni qualvolta si incontra un’altra cordata in salita ( per fortuna ne abbiamo incontrate poche…) . Quando la pendenza sarebbe troppo ripida per proseguire si devia sulla sinistra per un pendio di circa 45° – ripido appunto-  ma ben scalinato da chi ci ha preceduto e… finalmente i nostri piedi sono di nuovo per terra.  Che dire? Un’altra splendida giornata di montagna su una cresta affilata ma veramente spettacolare!


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